The Raven: da Edgar Allan Poe agli Alan Parsons Project
Il
poeta Edgar Allan Poe scrisse nel 1845 The
Raven conosciuto in Italia come Il
Corvo.
Pubblicata
per la prima volta nel giornale New York
Evening Mirror, la poesia ebbe successo tanto da apparire successivamente
in altri periodici.
Nel
componimento si parla di un individuo che sente qualcuno picchiettare alla
porta in una fosca mezzanotte. L’uomo si sente debole e stanco ma anche pieno
di dolore per la perdita dell’amata Lenore. Egli pensa che sia un visitatore
che supplica di entrare ma dopo aver interamente aperto la porta vede il buio
più totale. Poco dopo sentendo di nuovo battere sul graticcio della finestra si
accorge con stupore di un maestoso corvo.
L’individuo
e il corvo instaurano un dialogo e il nero volatile risponde ad ogni sua
domanda gracchiando “Nevermore” ovvero “Mai più”.
L’uomo
angosciato capisce che non potrà mai sfuggire al dolore. Noi non sappiamo come
Lenore sia morta ma si tratta di una morte prematura e il giovane innamorato è
in pena nella sua buia stanza mentre invano cerca nei libri un sollievo alla
sua malinconia.
Amore
perduto, anima affranta, tormento, abbandono delle speranze sono le principali
tematiche del testo; anche se l’uomo è angosciato continua a porre le domande
al corvo in attesa di risposte positive che non arriveranno. Il protagonista si
autoinfligge dolore perché il corvo risponde sempre con la stessa sentenza “Nevermore”.
Nel
1976 il gruppo rock progressivo Alan Parsons Project ispirandosi alle opere di
Poe realizzò il suo album d’esordio
intitolato Tales of Mistery and
Imagination in cui The Raven è il brano più famoso. The Raven degli Alan Parsons Project ripropone fedelmente il senso
della poesia di Poe.
Mettendo
a confronto poesia e canzone si possono notare delle similitudini:
Edgar Allan Poe
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Alan Parsons Project
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Once upon a midnight dreary
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The clock struck midnight
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While I pondered, weak and weary
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And through my sleeping
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Suddenly there came a tapping
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I heard a tapping at my door
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In there stepped a stately Raven
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There stood a Raven
|
In entrambi i testi ritroviamo la frase Quoth the Raven Nevermore.
L’album ricrea attraverso le tecnologie dell’epoca
degli effetti sonori che ci riconducono alla paura e allo spavento. In The Raven è utilizzato il vocoder per la
distorsione vocale e ascoltando la canzone abbiamo una sensazione di brivido.
Le altre tracce dell’album sono:
The Tell-Tale Heart
The Cask of Amontillado
The system of Doctor Tarr and Professor Fether
The Fall of
the House of Usher
Ognuna di esse corrisponde ad un omonimo racconto di
Poe.
Per la storia della musica questo disco fu acerbo
rispetto ai maggiori successi della band ma nonostante tutto ci cala
perfettamente nell’atmosfera cupa dei componimenti di Poe. La critica ha da poco riscoperto la bellezza di
questo storico vinile riportandolo al successo. Recentemente, nel 2003, anche Lou Reed ha voluto
sperimentare qualcosa di diverso rispetto al suo stile musicale facendo un
concept album ispirato a Poe e intitolato The
Raven.
Edgar Allan Poe è conosciuto come il re del terrore,
i suoi racconti e le sue poesie parlano principalmente dell’inquietudine
dell’animo umano e ancora oggi è un tema che tocca la nostra sensibilità e
attira ogni genere di arte: dalla letteratura alla musica, dal teatro alla
cinematografia.
Samanta Casali